Come mai la bolletta del gas è ancora così alta?
E’ una domanda che in molti si sono posti in questo inizio 2024, quando in realtà ci si aspettava un calo importate dopo mesi di sacrifici. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza sui costi che determinano l’importo delle bollette e cosa è cambiato con l’inizio del nuovo anno.
L’importo della nostra bolletta è determinato da SPESA PER LA MATERIA ENERGIA, SPESA PER TRASPORTO E GESTIONE CONTATORE, SPESA PER ONERI DI SISTEMA e l’IVA e IMPOSTE.
A determinare il costo del gas è l’indice TTF o il PSV. L’indice TTF (Title Transfer Facility) è il mercato di riferimento europeo per il gas naturale e ha sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. E’ una piattaforma virtuale in cui si incontrano produttori, fornitori e operatori. Il PSV (Punto di Scambio Virtuale) e invece il punto virtuale situato tra i Punti di Entrata e i Punti di Uscita della Rete Nazionale di Gasdotti (RN), presso il quale gli utenti e gli altri soggetti abilitati possono effettuare, su base giornaliera, scambi e cessioni di gas immesso nella RN (Rete Nazionale). Questo HUB virtuale è italiano e viene gestito da Snam Rete Gas.
A determinare il prezzo finale della materia prima è la correlazione tra domanda e offerta. Ovviamente il prezzo varia di mese in mese e in base ad una serie di fattori. Nei mesi invernali, con l’accensione degli impianti di riscaldamento, la richiesta di gas è più alta e comporta un aumento del prezzo. Ma a determinare sensibili variazioni è anche l’oscillazione dei prezzi dei combustibili e le tensioni geopolitiche possono provocare una variazione sull’importo.
La Spesa per Trasporto e Gestione Contatore fa riferimento ai costi sostenuti per il trasporto del gas fino al domicilio dei clienti finali cioè dal punto di produzione al contatore, oltre al costo di gestione e manutenzione del contatore stesso. Ogni Fornitore, inoltre, applica la spesa per gli Oneri di Sistema seguendo le imposizioni dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Questi costi coprono diversi generi di spesa come le energie rinnovabili o gli interventi a copertura per servizi di interesse generale all’interno del sistema gas.
MA COSA E’ CAMBIATO CON IL 2024?
STOP ALL’AGEVOLAZIONE SULL’IVA
Dal primo gennaio 2024 è terminata l’agevolazione sull’Iva nella bolletta del gas che era stata istituita nella Legge di Bilancio 2022 per mitigare gli effetti del caro bollette. Nel corso del quarto trimestre del 2021, con i primi segnali di una crisi che sarebbe peggiorata in modo significativo nel 2022, il decreto Taglia Bollette – scrive l’ANSA – applicò una riduzione al 5% dell’Iva per il gas, indipendentemente dallo scaglione di consumo. L’Iva agevolata ha sostituito l’Iva ordinaria (del 10% fino a 480 metri cubi di consumo e del 22% oltre i 480 metri cubi oltre che sulle quote fisse) fino alla fine del mese di dicembre 2023. L’Iva, prima fissata al 5%, è quindi tornata all’aliquota ordinaria del 22%, ma per le forniture destinate all’uso civile (abitazioni, condomini, ecc.) si applica una riduzione al 10% sui primi 480 metri cubi di consumo. Oltre questa soglia, verrà applicata l’aliquota iva al 22%.
Non essendo stata rinnovata l’agevolazione sull’Iva, è mancato quel calo delle bollette per la fornitura del gas che i cittadini italiani si aspettavano. Secondo una stima, ha comportato un incremento della spesa del 13% per la famiglia tipo, che consuma annualmente 1.400 metri cubi. Per una famiglia con consumi ridotti (400 metri cubi annui) l’impatto è minore, pari a un +8%. La conclusione del periodo invernale, però, con conseguente spegnimento degli impianti di riscaldamento alimentati a gas naturale, comporterà una riduzione dei consumi con conseguente diminuzione degli importi relativi alla spesa per la materia prima. Ci sono però delle accortezze da seguire che possono aiutarci a pagare meno il gas, nei prossimi articoli Solea Luce e Gas vi darà qualche consiglio utile per abbassare le vostre bollette.