Il Parlamento Europeo nelle scorse settimane ha approvato la DIRETTIVA EUROPEA CASE GREEN o più precisamente l’EPBD (Energy Performance of Building Directive) : una serie di provvedimenti riguardo la PRESTAZIONE ENERGETICA nell’EDILIZIA.

L’obiettivo del parlamento europeo è ridurre le emissioni del settore edilizio del 60% entro il 2030 per raggiungere poi l’emissione zero entro il 2050.

Cosa prevede la direttiva green sulle abitazioni?

  • NUOVE COSTRUZIONI: le nuove costruzioni edilizie dovranno essere ad emissione zero già a partire dal 2030 per quanto riguarda gli edifici privati, mentre per ciò che concerne gli edifici pubblici l’anno da segnare è il 2028.
  • EDIFICI RESIDENZIALI: entro il 2030 si deve diminuire il consumo energetico del 16% ed entro il 2035 poi si deve raggiungere il 20-22%.
  • EDIFICI NON RESIDENZIALI: entro il 2030 si deve diminuire il consumo del 16% fino ad arrivare al 26% entro il 2033.
  • PANNELLI SOLARI: entro il 2030 si deve prevedere l’istallazione di pannelli solari negli edifici pubblici, in quelli non residenziali e nelle nuove costruzioni.
  • CALDAIE A COMBUSTIBILI FOSSIBILI: dovranno essere gradualmente eliminate entro il 2040 con l’eliminazione dei sussidi ed incentivi previsti per l’istallazione già dal 1 gennaio 2025.

Questa direttiva, secondo le stime, coinvolge tra i 5.5 e i 7.6 milioni di residenze. Il provvedimento, infatti, mira a riqualificare il patrimonio edilizio concentrandosi ovviamente sugli edifici maggiormente energivori, cioè ad alto consumo energetico. L’85% delle abitazioni presenti in Unione Europea sono state costruiti prima del 2000 e il 75% di queste hanno una classe energetica bassa. Tanto che gli edifici europei sono responsabili di otre 1/3 delle emissioni europee di gas a effetto serra .

Ciaran Cuffè, relatore della proposta ed eurodeputato del gruppo Verdi, si è rivolto in italiano al parlamento europeo per spiegare obiettivi e motivazioni dietro il decreto green: “Per far fronte alla crisi del costo della vita, provocata dall’aumento del costo dell’energia e per affrontare l’emergenza climatica, abbiamo a disposizione una soluzione facile che inoltre isola anche Putin: isolare le case. In qualità di relatore della revisione della direttiva sulla prestazione energetica edilizia, voglio che l’Unione Europea e gli stati membri affrontino queste crisi contemporaneamente. Gli edifici sono responsabili di più di un terzo delle emissioni ad effetto serra nell’Ue. Un piano di ristrutturazione a livello europeo creerebbe centinaia di migliaia di posti di lavoro a livello locale e contribuirebbe a far fronte e a queste due crisi. Con ambiziose norme minime di prestazione energetica, intendo strappare alla povertà energetica milioni di europei e mi prefiggo di inserire delle salvaguardie sociali per proteggere le persone più a rischio”. Non è un caso che Cuffè si sia rivolto proprio in italiano, l’obiettivo era coinvolgere i deputati italiani perché il nostro Paese è tra i più scettici riguardo la direttiva. I costi di intervento, senza un supporto economico da parte dello Stato, saranno proibitivi per privati e imprese.

Eventuali provvedimenti, comunque, sono a discrezione dei singoli Paesi Ue. I requisiti minimi di prestazione energetica saranno definiti dai singoli Stati che entro il 2026 dovranno recepire le norme della direttiva e definire un piano nazionale di ristrutturazione con precise tempistiche e obiettivi. Tale piano dovrà essere poi aggiornato ogni cinque anni.

Scopri le nostre Offerte Luce e Gas

  • ENERGIA PER LA CASA FLEX – 2025

    Una scelta flessibile e trasparente, pensata per chi desidera cogliere le migliori opportunità.

E per la tua azienda

  • Offerte Business

    Le offerte Luce e Gas per il tuo business. Non lasciare che le bollette energetiche gravino sui tuoi profitti: trasforma l’energia in un alleato per il tuo successo.